La rabbia. La mia rabbia.
Che ci faccio con questa rabbia?
Al momento ci faccio solo stare male me stessa e le persone che ho intorno. Direi che non è un gran che.
Non riesco a governarla.
Si impadronisce della mia lingua in meno di un secondo, lega ed imbavaglia i miei pensieri ad una sedia immaginaria e non sono più quella che ero fino a pochi istanti prima.
Non so se capita anche a voi o se questa fortuna sia toccata soltanto a me.
Qualsiasi tipo di sopruso, fatto a me o alle persone che amo, mi fa salire una specie di istinto omicida che si limita ad abbaiare forte senza il minimo controllo. Credo che sia la me bambina che prova a fare la voce grossa da dentro, nel tantivo di far capire agli altri che non devono avvicinarsi, che devono lasciarla in pace. Le spiego continuamente che così facendo passa dalla parte del torto; sento che lo capisce, ma quando arriviamo al dunque, ecco che ci ricasca. E non vorrei che lo facesse, anche perchè sono responsabile per lei; odio dovermi scusare a causa sua.
Non so davvero come gestirla.
Eppure con i bambini sono sempre stata brava. Quando i miei fratellini si innervosivano e iniziavano a pestare i piedi per terra urlando in preda all’ira, riuscivo sempre a distrarli e poi a tranquillizzarli. Perchè con me non ci riesco?
Ho fatto qualche ricerca su google e letto alcuni libri, ma tutti riportano soltanto consigli su come bloccare sul nascere la reazione innescata dalla rabbia.
A me non serve questo. A me serve capire le ragioni della mia rabbia.
Quando esplode, è già troppo tardi per rendersene conto. La miccia dell’ira viene accesa in un lampo e subito va in orbita senza lasciarmi il tempo di decidere, senza lasciarmi scampo.
Questo non vuol dire che io mi stia arrendendo a lei. Ho solo bisogno di sfogare la mia frustrazione e ripartire da un’altra parte, da un’altra prospettiva che mi permetta di capire come vincerla. Non voglio più permetterle di sabotare la mia serenità.
Quanta verità nel titolo!
Ognuno di noi è diverso, ognuno di noi metabolizza in maniera diversa! Quando sento montare la rabbia cammino (anche in circolo se sono in un ambiente piccolo e chiuso come un animale in gabbia) e respiro, mi concentro sul respiro sul movimento del diaframma, mi immagino l’aria che entra e lo riempie come un bicchiere…e quando non basta, quando la rabbia è troppa o troppo significativa, allora urlo, a pieni polmoni, fino a che non sono stanca!
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Ultimamente mi sono resa conto che forse “non voglio” fermarla quella rabbia. O forse è più forte di me e vincerebbe in ogni caso. Mi sono accorta che c’è l’istante in cui mi rendo conto che la rabbia sta per esplodere, e in quel momento penso:”non me ne frega, non voglio fermarla!”. E poi puntualmente dopo me ne pento 😓 com’è complicato l’animo umano 😓
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Siamo meravigliosamente complicato!!!
Io penso che l’importante sia limitare i danni, quindi se vuoi fare sfogare la rabbia fallo…
Ma fallo per te stessa e non contro terzi perché nella maggior parte dei casi è contro noi stessi che siamo arrabbiati
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Concordo…dovrei riuscire a trovare una giusta misura, proprio perché alla fine agli altri importa il giusto, il maggiore dei mali lo faccio a me. Spero di riuscirci.
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Con calma…tanto da te stessa non puoi fuggire!
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Molto spesso la rabbia può affascinare perché da la sensazione di potenza. In verità, le conseguenze della rabbia ricadono profondamente su che la prova.
Credo che sia bene evitare di arrabbiarsi e spegnere il fuoco della rabbia con l’acqua del perdono.
https://drcollevecchio.it/perdonare-gli-altri-bene/
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Concordo in pieno, perché so quanto la rabbia nuoccia a noi stessi. Ho letto l’articolo e penso prenderò spunto dall’esercizio, anche se dentro di me sento forte una vocina che grida:”non li perdonerò mai! Certa gente non merita il mio perdono!”. Prevedo una lunga battaglia 😅
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