L’ennesima opinione non richiesta

Finalmente (per me) dopo più di un mese di latitanza riesco nuovamente ad aprire WordPress e condividere con voi l’ennesima opinione non richiesta.

E proprio di opinione non richiesta si parla, perché il succo del discorso è un po’ questo:”qualunque sia la tua opinione riguardo ad un fatto o ad una persona, non necessariamente devi aprir bocca e gridarla ai quattro venti”.

Durante il mio viaggio a New York (un viaggio peraltro meraviglioso di cui vorrei parlarvi prossimamente), è accaduto un fatto alquanto spiacevole che mi ha lasciato l’amaro in bocca, un saporaccio di quelli che non se ne vanno neanche se ti lavi i denti cinque volte al giorno e provi a non pensarci più.

“Ah, questi americani”! Penserete voi. Ebbene devo smentirvi, perché il protagonista di questa storiella non è un americano, ne un bengalese, ne un giapponese: il mongolino d’oro per la peggior performance di “turista all’estero”, va proprio ad una bella famigliola italiana.

La premessa è la seguente: Francesco, il mio ragazzo, è generalmente considerato un tipo intelligente, sveglio e socievole. E oltre che per queste qualità, è spesso individuato come “quello coi capelli strani”. Effettivamente sì, ha un taglio che definire ‘particolare’ sarebbe un eufemismo, ma se a lui piace così non vedo perché qualcun altro dovrebbe farsene un cruccio. Se a te quel taglio non piace, semplicemente hai tutto il diritto di pensarlo e decidere che tu, quel taglio di capelli, non lo farai mai. Stop.

E invece no.

La situa si è svolta più o meno così: eravamo su Liberty Island (l’isola da cui svetta la Statua della Libertà per intenderci), e da lì ammiravamo estasiati il bellissimo skyline di New York. Cominciamo a fare  decine di foto al panorama, io con la macchina fotografica e Francesco col telefono, IMG_5177.JPGma mentre sposto lo sguardo per cambiare punto di vista, noto un tizio sulla cinquantina che, ridendo sotto i baffi (ma neanche troppo sotto visto che me ne sono accorta subito), punta il cellulare nella direzione di Francesco vantandosi con la figlia di quanto sia ganzo (per i non toscani: “divertente, scaltro, astuto”) quello che sta facendo. Dopo aver fatto il video, padre e figlia se lo riguardano insieme ridendo, al che mi posiziono accanto a loro e, mentre scatto un’altra foto, a voce alta esclamo “molto divertente!”. Loro non sembrano accorgersi di me, o quanto meno non sembrano capire che la mia esclamazione sia rivolta a loro. Se non che, non ancora pienamente soddisfatti, fanno accorrere l’altra figlia e la moglie per vantarsi ulteriormente della loro bravata. Quando la moglie si accorge che il soggetto del video è un ragazzo che sta innocuamente scattando foto al panorama a due passi da loro, dice sottovoce:”E se vi vede?!”. E’ stato più forte di me: ho preso la palla al balzo, mi sono girata verso la famigliola allegra e ho esclamato:”Lui spero di no, ma vi ho visti io”.

E’ bastata questa semplice affermazione a far spegnere tutti i sorrisi compiaciuti sui loro volti. Non hanno neanche avuto la decenza di scusarsi: si sono limitati ad ammutolire, e mentre Francesco mi chiedeva cosa fosse successo, si sono silenziosamente dileguati al pari della nebbia d’estate.

Spero che si siano vergognati profondamente (e ho pochi dubbi a riguardo vista l’espressione di spaventoso rimprovero che dovevano avere i miei occhi), ma spero sopra ogni cosa che la lezione gli servirà come monito a non ripetere più lo stesso stupido errore in futuro.

Diversamente da quanto sono abituata a fare, mi sono frenata e ho evitato di partire in quarta: se avessi lasciato il mio istinto libero di agire, li avrei sbranati e umiliati davanti al mondo come una leonessa che difende i propri piccoli.

Sarà che fin da piccola sono stata vittima di fenomeni di bullismo, sarà che per anni sono rimasta in silenzio mentre mi prendevano in giro e mi calpestavano, fatto sta che sono estremamente sensibile ad episodi di questo tipo. Ma pure per chi non lo fosse particolarmente, credo che il solo buon senso dovrebbe bastare a considerar stupido e vigliacco prendersi gioco di qualcuno in questo modo. Evidentemente mi sbaglio e ripongo decisamente troppe aspettative nel genere umano.

A quel tizio avrei voluto chiedere: “come ti sentiresti se qualcuno trattasse così te o le persone che ami? Ma soprattutto, cosa stracavolo insegni ai tuoi figli? Credi che prendersi gioco degli altri sia un atto che ti fa onore? Complimenti! Complimenti davvero!”

E alla madre di famiglia avrei voluto ricordare: “il problema non risiede nella possibilità che ‘il ragazzo si volti e se ne accorga’, ma nel fatto che l’uomo che hai sposato sia artefice di tanta stupidità”.

Mi piacerebbe far provare a chiunque la sensazione di essere come in gabbia, mentre la gente intorno punta il dito verso di te e ti deride, neanche tu fossi il peggiore degli assassini; se non altro sarebbe un ottimo spunto di riflessione nel futuro rapporto con l’altro. Se avessi saputo prima che chi si comporta così lo fa per insicurezza, avrei avuto centinaia di problemi in meno. Meglio tardi che mai.

Io non dico che non si possa avere un’opinione su una determinata persona, o che non la si possa esprimere in nessun caso, ma sicuramente se l’opinione in questione non fosse stata minimamente richiesta dal diretto interessato, dovremmo assolutamente tenerla per noi evitando di ferire o mortificare chicchessia: nessuno dovrebbe sentirsi meno di ciò che è soltanto perché gli altri lo credono.

 

5 pensieri su “L’ennesima opinione non richiesta

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