Papilloma Virus – The End (per ora)

Nel post Papilloma 2 – La Vendetta raccontavo di aver contratto nuovamente il virus HPV. Anche questa volta, fortunatamente, il ceppo non era dei più cattivi, e probabilmente grazie al vaccino non ha neanche causato lesioni al collo dell’utero. Però è tornata l’ansia della convivenza forzata con un coinquilino affatto ben accetto.

Nel frattempo ho cambiato ginecologa, e ho ricevuto una informazione in più: le lesioni causate dal papilloma virus possono essere curabili, ma il virus in sé resta in circolo (quasi come fosse una specie di herpes). Ecco perché, una volta contratto, può ripresentarsi ad intervalli più o meno regolari.

Nei miei progetti di vita, proprio per l’anno a venire, c’era quello di cercare una gravidanza per allargare la nostra famiglia; non potete immaginare il sollievo che ho provato quando la ginecologa mi ha detto che, con quel tipo di HPV, non ci sarebbero stati problemi di sorta per una gravidanza.

Ad ogni modo, dopo aver scoperto che non presentavo lesioni, la strategia è stata la stessa della prima volta: nuovo controllo dopo un anno per verificare che il virus non fosse più presente.

Per una volta le cose sono andate per il verso giusto perché, quasi allo scadere di un anno dalla positività all’HPV, sono rimasta incinta, e quando al 3° mese di gravidanza ho rifatto il pap-test, quel dannato virus era finalmente sparito!

So che non è finita qui, che negli anni potrà ripresentarsi portando con se il solito carico d’ansia, ma nel frattempo so che sto facendo il massimo per tenerlo sotto controllo: vaccino fatto, e pap-test almeno una volta l’anno.

Invito tutte le donne che ancora non l’hanno fatto ad eseguire il vaccino contro il Papilloma Virus perché potrebbe addirittura salvarci la vita.

Genitori tossici

Una delle cose più importanti che ho imparato a mie spese, è che le persone “tossiche” esistono e non sempre possiamo liberarcene facilmente. Spesso neanche ci accorgiamo quanto siano disfunzionali perché accecati dall’amore che proviamo per loro. È il caso, ad esempio, di fratelli o genitori, di colleghi o amici.

Vorrei precisare che ad essere tossica non è tanto la persona in sé quanto i suoi comportamenti: sono questi ultimi infatti a danneggiarci continuamente, e prendere fisicamente le distanze dalle persone in questione non sempre ci salva completamente da ciò che potrebbero fare.

Mi fanno ridere tutti quei guru che se ne escono con frasi filosofiche del tipo:”ognuno é artefice del proprio destino”, oppure “abbiamo noi la responsabilità di come reagiamo a ciò che gli altri dicono o fanno”. Se solo sapessero. Se solo avessero vissuto certe esperienze terribili sulla loro pelle, sono certa che non parlerebbero così. Certo, un fondo di verità c’è anche nei loro concetti, ma ho spesso l’impressione che non possano essere presi come assunti universali, veri in ogni circostanza.

Altrimenti, che vadano a spiegare a quella bimba di 7 anni che non deve rimanere traumatizzata nel sentire continuamente i genitori che fanno l’amore senza il minimo riguardo per lei che certe cose ancora non le può capire.

Che vadano a spiegare a quella bimba di 13 anni che deve avere stima di se anche se sua madre le ripete continuamente che è una stupida, una cretina, una buona a nulla.

Che vadano a spiegare a quella ragazzina di 15 anni che non deve sentirsi in colpa se la madre le urla che la casa è uno schifo, che deve badare ai fratelli dalla mattina alla e sera e farlo in silenzio, senza lamentarsi, a discapito della sua gioventù, dello studio, delle uscite con gli amici, dei suoi primi amori.

Che vadano a spiegarlo a quella ragazza di 17 anni che è artefice del proprio destino anche quando il padre la prende a calci e schiaffi solo perché è frustrato, o quando sua madre le lancia contro sedie e mestoli solo perché sta provando a ribellarsi ad una vita che non ha scelto; le spieghino che non glielo stanno imponendo a furia di mazzate e sensi di colpa.

Certo che ad ogni situazione è possibile reagire in maniera più o meno costruttiva, ma quando a farti del male sono le persone che più dovrebbero amarti, quelle che dovrebbero spronarti e proteggerti, allora la faccenda si fa molto più complicata a mio avviso.

Tutt’oggi mi sento in colpa per non aver saputo reagire a certe situazioni marce come frutta dimenticata per anni in un cassetto del frigo. Eppure non dovrei. Dovrei piuttosto sentirmi orgogliosa di come ho affrontato certe batoste, di come io sia riuscita a ripulire il sangue colato sul pavimento della cucina per tornare a sorridere ai miei fratelli qualche ora più tardi, di come io sia riuscita a salvarmi chiedendo aiuto ed andando in terapia, pur sapendo che quelle sedie nello studio della psichiatra non attendevano me ma quei genitori troppo ottusi per capire di avere un problema.

Ho paura di diventare a mia volta un pessimo genitore, una pessima madre violenta ed anaffettiva, ma continuo a ripetermi che non andrà cosí, perché ho chiaro ciò che non voglio essere e bado bene di starne alla larga, tipo Harry Potter col cappello parlante:”Non Serpeverde, non Serpeverde”. Eppure la paura non mi lascia mai.

Neo-mamme e consigli non richiesti

Ebbene ci siamo. Siamo già al punto in cui non ne posso più dei pareri della gente su come dovrei gestire mia figlia (che è nata solo 4 mesi fa).

“Ormai l’hai abituata alle braccia” – “Quando inizi a svezzarla?” – “Devi darle un pochino d’acqua” – “Non gliel’hai messo il cappellino?” – “Se si abitua a stare solo con te, poi non vorrà stare con nessun altro” – “Quando la battezzi?”

Posso fermarmi qui vero? Tanto le cose sono sempre le stesse, trite e ritrite da generazioni. Chissà se la mia generazione (quella della fine degli anni 80) lascerà ai posteri la libertà di gestire i propri figli come meglio credono, utilizzando un po’ di intelligenza e informandosi sulle rinnovate conoscenze scientifiche anziché riproporre le vecchie credenze ormai senza più fondamenta.

“Ho cresciuto uno/due/tre/quattro figli, so quello che dico”. Per l’amor del cielo, ci credo, ma lasciami libera di fare ciò che credo meglio per mia figlia, a meno che non sia io a chiedere un consiglio. Sembra di chiedere la luna. A volte, se non sono sfinita, controbatto:”fino ai 6 mesi non va data l’acqua ai neonati, il latte è sufficiente a coprire tutto il loro fabbisogno di acqua e sostanze nutritive. E non lo dico io, lo dice l’OMS (l’Organizzazione Mondiale della Sanità). Dare da bere al bambino acqua o altri liquidi può compromettere la produzione di latte, diminuire l’apporto di nutrienti e aumentare il rischio di malattie infettive. E cosa mi sento rispondere? “Vabbè ma tu daglielo lo stesso un cucchiaino d’acqua ogni tanto, io ai miei figli lo davo e sono cresciuti benissimo”. Ok, mi arrendo. Faccio sì con la testa e cambio argomento.

Nel 2023 vogliamo smetterla una volta per tutte di dare opinioni non richieste? Il discorso vale in generale su qualsiasi argomento, ma in particolare trovo che il tema “maternità” sia estremamente delicato in ogni sua fase. Forse, peggio che dare consigli ad una neo-mamma, c’è soltanto la domanda:”ma voi quando lo fate un figlio?”. Lì rabbrividisco.

Lo so che nonni, zii, amici e conoscenti non lo fanno con cattiveria, e anzi sono convinta che pensino seriamente di dare una mano, ma non è così, ed è giunto il momento di ribellarsi, a costo di far rimanere male qualcuno.

Sarebbe divertente, per sdrammatizzare, fare un libricino con la lista di tutti i pareri e i consigli non richiesti da regalare per Natale!

Lista nascita – Piccola guida per genitori alle prime armi (Parte II)

Proseguiamo con la seconda parte della lista (e non è detto che non ci sarà bisogno di una terza!)

Mangiapannolini: mai più senza. Inizialmente un neonato necessita di essere cambiato anche 9 volte al giorno, sia perché la sua pelle è molto sensibile, sia perché la pupù è molto liquida e rischia di inzuppare body e tutina (il che comunque capiterà di frequente anche col miglior pannolino in circolazione, fatevene una ragione ☺️). Ma siamo d’accordo che l’odore di 9 pannolini sporchi ogni giorno non sia il massimo come profumatore d’ambiente, e che non sempre sia ha la possibilità di andare a buttarli fuori (vuoi perché siamo soli e non possoamo lasciare il neonato da solo, vuoi perché è inverno e spesso diluvia, vuoi perché nella è in vigore la raccolta differenziata porta a porta e i pannolini vengono ritirati una sola volta alla settimana insieme all’indifferenziata). Ecco che il mangiapannolini fa il suo ingresso nella top 5 degli oggetti indispensabili della vostra lista! Si tratta di un semplice contenitore poco ingombrante che meccanicamente avvolge ogni pannolino in una busta per poi farne una sorta di caramella che imprigiona il cattivo odore e consente di conservare anche 30 pannolini contemporaneamente! Garantisco per il cattivo odore (ad oggi la mia bimba ha 3 mesi, quindi il periodo di prova è stato pienamente passato) e la comodità è unica! Quindi non dimenticate di mettere in lista un mangiapannolini con le relative ricariche. Quello che abbiamo acquistato è Tommee Tipee, uno dei più venduti sia su Amazon che nei negozi specializzati. Questo il link.

La Palestrina. Certamente non é essenziale per i primi giorni di vita, ma dal 2°/3° mese è diventa un ottimo posto in cui far stare il neonato almeno una mezz’ora al giorno a guardare animaletti colorati, ascoltare musichette per bambini e fare tummy time (mettendo il neonato a pancia in giù sotto la nostra supervisione di modo che possa pian piano far forza sulle braccia per alzare la testolina). Ce ne sono di mille forme e colori e non deve avere particolari requisiti: scegliete quella che più vi piace!

Borsa fasciatoio, fondamentale fin dal primo giorno. Ogni volta che vi sposterete col vostro bambino, sarà necessario avere con se tutto l’occorrente per il cambio, e quindi una borsa che contenga tutto il necessario incluso un fasciatoio portatile da poter utilizzare in qualsiasi evenienza. Durante i primi mesi la cacca dei neonati è totalmente liquida e gli inconvenienti sono all’ordine del giorno anche col miglior pannolino!

Fascia Koala: le fasce sono molto utili specialmente per neonati che richiedono di stare moltissimo in braccio (come la mia bambina: 24 ore su 24!). Permette di tenere il neonato a stretto contatto e avere entrambe le mani libere per poter fare qualcosa. A differenza del marsupio, nella fascia il neonato non può essere girato fronte strada, ma deve stare pancia a pancia col genitore. A me ha salvato la vita perché anche per fare una semplice commissione la mia bimba non ama stare nella navicella (ma neanche nell’ovetto) e metterla nella fascia mi ha comunque consentito di uscire di casa senza che piangesse come un’aquila. Per i mesi a venire dovremo armarci di marsupio perché la bimba è sempre più curiosa e vuole guardarsi intorno, ma fino a 5/6 mesi la fascia è perfetta.

Bilancia: ce ne sono di più prezzi a seconda della maggiore o minore sensibilità e delle funzioni (ad esempio quella che permette una misurazione abbastanza precisa anche se il bimbo si muove durante la misurazione). Onestamente, tornassi indietro forse non la comprerei. Non è essenziale, e si può anche aspettare a comprarla. Avendo una visita al mese dalla pediatra, il peso e la misura del bambino sono sempre sotto controllo, e la necessità di pesarlo più spesso potrebbe non presentarsi. A noi è tornata utile soltanto poche volte quando dovevamo lasciare la bimba ai nonni per qualche ora: abbiamo pesato la bimba prima e poi dopo la poppata per capire approssimativamente quanto latte assumesse, così da potermi tirare la giusta quantità di latte per il biberon. Per chi ad esempio utilizza il latte in formula (più conosciuto come latte “artificiale”) questa necessità non si presenta in quanto si conosce già la quantità di latte da dare al bambino.

Macchina del rumore bianco: non é altro che un dispositivo che emette appunto i rumori bianchi: il rumore del phon, il suono delle onde del mare o dell’acqua che scorre, il cinguettio degli uccelli o altri rumori simili. Per alcuni bimbi sono fondamentali specialmente nel momento della nanna. Per la mia bimba ovviamente non sono serviti a niente e le uniche cose che la calmano sono le canzoncine cantate da me e il suono “shhhh” emesso con la bocca. Ad ogni modo il costo del dispositivo è davvero minimo e vale la pena provare.

Cuscino allattamento: fondamentale se si allatta per preservare un minimo le braccia dal peso del neonato che aumenta ogni giorno di più! Io ho acquistato il Boppy ma sono tutti molto simili e non credo ci siano grosse differenze. L’importante é che il cuscino non sia troppo morbido in modo da garantire il giusto supporto.

Kit di biberon: anche se si allatta al seno, consiglio di tenere a casa qualche biberon nel caso ci sia la necessità di lasciare il latte al bimbo per allontanarsi qualche ora. E in ogni caso potranno servire nei mesi a venire. Mi sento di consigliare dei biberon che abbiano le tettarelle anti-coliche e che si possano mettere nello sterilizzatore. È bene che il biberon presenti le tacche per leggere il quantitativo di latte all’interno.

Giostrino per culla: che abbiate acquistato la Next2me o qualsiasi altra culla, una giostrina musicale con gli animaletti che girano in tondo é essenziale per il neonato. La mia bimba non riesce ancora ad addormentarsi da sola nella culla ma le piace passare un po’ di tempo ad osservare il girotondo degli animaletti.

Sacco nanna: assolutamente da preferire alle classiche lenzuola per culla che potrebbero soffocare il bambino. Del sacco nanna è importante controllare i TOG: a seconda del numero di TOG, il sacco nanna è più o meno caldo, e dá precise indicazioni su come vestire il neonato che vi dormirà all’interno. Considerate che la temperatura della stanza in cui dormirá il bambino dovrà essere compresa tra i 16 e i 20°, quindi potrete scegliere il sacco nanna più adatto alla temperatura che avete in casa.

Termometro auricolare digitale: sfido chiunque a tenere completamente fermo un neonato per 5 minuti o più al fine di misurargli la temperatura col classico termometro da adulti. Consiglio fortemente di equipaggiarsi di termometro auricolare digitale che in un secondo fornisce la temperatura del bambino (già dai primi vaccini potrebbe essere importante controllare la temperatura del bimbo).

A questo punto direi che è necessario fare una pausa e continuare con una terza parte.

Clicca qui se ti sei persa/o la prima parte!

E qui troverai la terza e ultima parte!

Lista nascita – Piccola guida per genitori alle prime armi (Parte III)

Ripartiamo con la nostra lista nascita dall’indispensabile accappatoio: si tratta più che altro di un grosso asciugamano con cappuccio, senza maniche, che consente di avvolgere completamente il bimbo dalla testa ai piedi. Almeno due sono necessari. Oltre agli accappatoi consiglio anche di acquistare degli asciugamani piccoli 100% cotone, utili per lavare il bimbo durante il cambio del pannolino.

Pagliaccetto: è un giubbotto fatto a mó di tutina, con piedini e cappuccio, utile per le passeggiate nelle giornate invernali. Ovviamente non è indispensabile e la scelta di acquistarlo dipende anche dal periodo in cui nascerà il vostro bimbo.

Lenzuola: col senno di poi, acquisterei la metà delle lenzuola che abbiamo messo in lista. Sono sicuramente utili quelle per la navicella, specialmente per portare il bimbo in giro mentre è sotto la vostra supervisione, ma quelle per la Next2me temo rimarranno inutilizzate in quanto fino ai 6 mesi è molto più indicato il sacco nanna (che contribuisce a diminuire il rischio di SIDS, morte in culla). Le federe dei cuscini possono essere gettate via in quanto è assolutamente sconsigliato qualsiasi tipo di cuscino fino almeno all’anno di età.

Dispositivo antiabbandono: si tratta di un tappetino da fissare sul seggiolone (o l’ovetto omologato) per il trasporto in auto del bambino ed è (giustamente) diventato obbligatorio già da qualche anno. Sarà sufficiente collegarlo al proprio telefono, e il tappetino vi avviserà se mai doveste allontanarvi dall’auto lasciando il bimbo da solo sul seggiolone. Noi abbiamo acquistato il Tippy Pad su Amazon (a questo link) e ci stiamo trovando bene, ma esistono molti altri dispositivi antiabbandono tutti egualmente omologati e validi.

Bavaglini: vi serviranno come e più del pane! Alla mia bimba che soffre anche di reflusso ne cambiamo anche 5 al giorno! Una scorta di 20 bavaglini può essere un buon inizio! Sconsiglio quelli con i classici laccini da annodare, e anche quelli con lo strappo che, col tempo e i lavaggi, tende a rovinarsi e a non essere più efficiente. Ottimi quelli col bottoncino, affidabili e semplici da mettere e levare.

Body: utilissimi al pari dei bavaglini, da prendere a maniche lunghe o corte in base al periodo di nascita del vostro bimbo. Specialmente durante i primi mesi, a causa della cacca liquida, può essere necessario cambiare anche più di un body al giorno!

Kit per la cura delle mani, contenente le forbicine e le limette per le minuscole unghie del vostro neonato. Le unghie di questi piccini sanno essere molto taglienti fin da subito, quindi consiglio di avere subito le forbicine a disposizione per evitare che il bimbo graffi involontariamente se stesso e voi.

Le MUSSOLE- Come fare a meno delle mussole! Si tratta di teli in cotone più o meno grandi, utilissimi per mille usi più uno! Possono fungere da copertina nelle fresche serate estive, da teli per coprirvi e avere un po’ di privacy durante l’allattamento al seno, da copertine per appoggiare il bimbo sulla spalla nel post-poppata per proteggere i vestiti dai rigurgiti, ecc..Partite da 4/5 mussole, e acquistatene delle nuove solo in caso di necessità (per la nostra bimba che soffre di reflusso è stata necessaria una scorta non indifferente!)

TERMOMETRO PER IL BAGNETTO – Costa pochi euro ed é importante averlo all’inizio per capire quale sia la temperatura ideale per fare il bagnetto al nostro bambino. Noi ne abbiamo messo in lista uno da meno di 5 € che ci è stato regalato in abbinamento all’accappatoio e col quale ci siamo trovati benissimo.

In 2 minuti mostra la temperatura dell’acqua e indica se è fredda, calda o addirittura ideale” per il bagnetto del vostro piccino.

Rimanendo in tema “bagnetto”, attenzione ai giochi da mettere nella vaschetta! Sono certa che chiunque di voi ricordi le classiche paperelle che suonano quando vengono strizzate, con il buchetto in cui far entrare ed uscire l’acqua a spruzzo. Ebbene, non sono più la scelta ideale, perché si è capito che l’acqua che vi ristagna dentro può essere nociva per i bambini. Quindi, come mi ha consigliato una cara amica, meglio prediligere giochi acquatici in cui non possa entrare l’acqua (quanto meno per i primi mesi in cui i bimbi tendono a portare tutto alla bocca). Io ho trovato queste paperelle su Amazon, ma sicuramente ce ne sono molte altre: http://Playgro Mini-paperelle per bagnetto, 4 pezzi, Senza aperture, Impermeabile e anti-sporco, Ideale per il bagnetto, A partire da 6 mesi, Senza Bisfenolo A, Multicolore, 40212 https://amzn.eu/d/gmiZQLV

Scaldabiberon: che il bimbo sia allattato al seno o meno, uno scaldabiberon é sempre utile! Diventa ovviamente indispensabile per scaldare il latte in formula, ma è utile anche in caso di allattamento al seno in quanto può capitare di doversi tirare il latte per allontanarsi dal bimbo qualche ora, vuoi per una visita medica o qualche altra incombenza del caso. Consiglio uno scaldabiberon portatile, che possa scaldare il latte anche in macchina.

Ovviamente per estrarre il latte materno sarà necessario un tiralatte. Ce ne sono sia di manuali che di elettronici. Io ho optato per il secondo tipo e mi sono trovata molto bene! Vi lascio qui il link di Amazon. In 10 minuti riesco a tirare 100 ml di latte senza il minimo sforzo. Utili anche le bustine per congelare il latte all’occorrenza.

Armatevi anche di ciucci e biberon, oltre che ovviamente di tutine, body e calzini della taglia 0, o al massimo 0-3 mesi.

Aerosol portatile: un’invenzione geniale per poter fare l’areosol al bimbo stando in movimento, dandovi la possibilità di distrarlo e non farlo urlare disperato (anche perché fare l’areosol ad un bimbo che piange è inutile in quanto le particelle finirebbero in bocca e non nelle vie respiratorie). Noi abbiamo acquistato questo e ci stiamo trovando molto bene.

Infine, se disponete di in microonde, vi consiglio di acquistare appunto lo sterilizzatore da microonde. Occhio soltanto alle dimensioni. In 4 minuti e nessuna rottura di scatole è possibile sterilizzare perfettamente ciucci e biberon! Questo é quello che abbiamo acquistato noi per il nostro microonde che ha delle dimensioni un po’ ristrette: link

Per qualsiasi domanda o curiosità scrivetemi pure. Spero di non aver dimenticato niente, o quanto meno non le cose più importanti.

Se vi siete persi le prime due parti della lista, le trovate a questi link:

Parte 1

Parte 2

A presto!

Lista nascita – Piccola guida per genitori alle prime armi (Parte I)

Uno dei primi scogli da affrontare durante la gravidanza, è quello della lista nascita. Se si tratta di un primo figlio, potremmo ancora non sapere cosa servirà per il piccolo in arrivo e sentirci smarriti fra consigli di amici e parenti, e parole che non abbiamo mai sentito prima come “mussola”, “rumore bianco”, “mangiapannolini”, qualcuna più intuitiva qualcuna meno. Ecco quindi le mie personali indicazioni derivate da mesi di studi e che spero possano far sentire qualche neo genitore un po’ meno perso.

Partiamo dalle tempistiche: quando fare la lista nascita? Ovviamente non esiste una risposta uguale per tutti, e la decisione dipende dalla sensibilità dei genitori in questione: c’è chi si sente a proprio agio a farla al 4° mese di gravidanza, e chi al 6° inoltrato non ha ancora iniziato perché “non si sai mai, non vorrei gufarmela, aspetto un’altra settimana”. Quando vi sentirete tranquilli nel farla, quello é il momento giusto, che che ne dica la gente intorno.

Dove fare la lista nascita? Anche sul dove la risposta non è univoca. Tendenzialmente le liste vengono fatte nei negozi di articoli per bambini, dal più famoso Io Bimbo al negozio di paese che niente ha a che fare con le grosse catene. Recandosi presso il negozio fisico, il genitore viene guidato dalle commesse alla scelta degli articoli indispensabili e non, e chiunque voglia fare un regalo al futuro nascituro può recarsi in negozio e toccare con mano ciò che comprerà. Molti di questi negozi (specialmente le catene più famose) dispongono di una piccola sezione online su cui pubblicano la lista nascita di modo che anche chi non può recarsi fisicamente in negozio possa acquistare un pensierino che poi i genitori ritireranno autonomamente. Personalmente ho optato per la lista nascita su Amazon: il negozio per bimbi della mia città è molto caro e poco fornito, inoltre la maggior parte dei parenti miei e del mio compagno vive in altre regioni, per cui questa scelta si è rivelata comoda per tutti. Si fa la lista, si imposta un indirizzo a cui far arrivare i regali, e si condivide la lista con un semplice link. E il gioco è fatto.

Cosa mettere in lista? Io sono dell’idea che, tolti gli irrinunciabili must have, ogni bambino (ed ogni genitore) abbia bisogno di più o meno cose, cose che spesso ci restano ignote fino all’effettiva necessità. Quindi farò un semplice elenco degli oggetti che abbiamo messo in lista con qualche piccola osservazione o raccomandazione così da dare qualche spunto a chi, come noi, è alle prime armi col mondo “baby”.

Partiamo dal TRIO. Ce ne sono di ogni tipo, prezzo e colore, e si va da un minimo di 250 € a 1000 € circa: un range molto vasto. Noi lo abbiamo preso usato fidandoci del consiglio di chi ha smesso di utilizzarlo da poco. Il trio è composto dalla navicella (con materassino dritto in cui il neonato deve dormire i primissimi mesi a pancia in su, assolutamente senza cuscino come da raccomandazione dei pediatri), dall’ovetto (una sorta di seggiolone per trasportare il neonato per brevi tratti; per utilizzarlo in macchina è necessario che l’ovetto sia fornito di base isofix che spesso non è inclusa nel prezzo del trio) e infine dal passeggino, che comunque non servirà almeno fino ai 6 mesi di vita del neonato. La base con le ruote è la stessa, e su quella vengono montati i tre pezzi in base alla necessità. Non a caso questa base è molto ingombrante e pesante (parliamo di 10/15 kg) e vi farà chiaramente avvertire la necessità, quando la navicella non sarà più necessaria, di acquistare un passeggino leggero per gli spostamenti di tutti i giorni. Infatti, onde evitare di portare la base pesante con le ruote sporche in casa, consiglio di acquistare un trio che abbia uno stand da tenere fisso in casa e su cui poter appoggiare la navicella o l’ovetto (consiglio mirato soprattutto a chi, come noi, vive in un condominio senza ascensore, ma anche per una questione di igiene più generale). In base a cosa si sceglie il trio? Principalmente si valutano la fascia di prezzo e l’estetica, poi le ruote (se ammortizzate o meno), la maniglia della struttura (se regolabile in base all’altezza del genitore), la grandezza del cestello per riporvi borsa e giochi del bimbo, la grandezza della cappottina per riparare dal sole, il sistema di reclinazione del passeggino e pochi altri dettagli. Tra le marche più conosciute ci sono l’Inglesina, la Cam, la Hauck, la Jané, la Kinderkaft, la Chicco, e su Amazon potrete trovare descrizioni e recensioni molto dettagliate che potranno indirizzarvi su una scelta o l’altra, anche in caso di acquisto in negozio.

Proseguiamo con il mobile FASCIATOIO, che abbiamo ricevuto in regalo usato (come nuovo) da una famiglia di amici. Abbiamo fatto tingere i tre cassetti di rosa da un falegname, messo dei pomelli nuovi a forma di nuvoletta e acquistato il materassino per il cambio della bimba, e con 60 € abbiamo ottenuto un fasciatoio nuovo di zecca, che contiene al suo interno anche una vaschetta per il bagnetto (che può essere spostata nella doccia o nella vasca ma anche utilizzata semplicemente alzando il coperchio del fasciatoio). A parte, abbiamo acquistato anche delle spugne per coprire il materassino del fasciatoio da poter lavare e cambiare all’occorrenza per una maggiore pulizia, (e per non poggiare il bimbo sulla superficie fredda e plasticata del fasciatoio) ma non sono indispensabili. Nei cassetti abbiamo messo tutto L’occorrente per il cambio pannolino, body e tutine per avere tutto a portata di mano.

Culla per il co-sleeping: la più famosa è la Next2me della Chicco, ma ce ne sono di diverse marche. Inoltre bisogna fare attenzione al peso massimo supportato dalla culla. Si tratta di un lettino con tre sponde (4 di cui una apribile) che si adatta in altezza al lettone dei genitori per avere il bimbo sempre accanto ma in sicurezza, per non rischiare di schiacciarlo durante la notte. Il modello che abbiamo acquistato noi è Dream Evo, per bambini di peso fino a 9 kg. Qui c’è il link di Amazon: https://amzn.eu/d/alK42qV. Dal momento in cui il neonato imparerà a stare seduto in autonomia, e quindi dritto con la schiena, la Next2me non potrà più essere utilizzata. Dunque si parla di un oggetto che può essere utilizzato da 0 a 6 mesi circa.

Passiamo poi al seggiolone auto, che abbiamo scelto prediligendo alcune caratteristiche: che ruotasse in modo da poter mettere il bimbo nel seggiolone comodamente, che fosse omologato da 0 a 36 kg così da non doverlo cambiare dopo qualche anno (include infatti il riduttore per neonati), che fosse provvisto di aggancio Isofix, che fosse reclinabile ed avesse il poggiatesta regolabile. Marca Kinderkraft (https://amzn.eu/d/dC9irbd). Oltre al seggiolone è importante che acquistiate lo specchio per poter controllare il vostro bambino/a anche durante la marcia se siete soli in macchina con lui/lei. Il seggiolone va infatti posizionato dietro il sedile del passeggero, nel senso contrario di marcia (almeno per i primi mesi di vita), e senza lo specchio apposito non potreste controllare la vostra creatura.

Per i genitori più ansiosi potrebbe essere utile il “nanny monitor”: comprende un tappetino rigido da posizionare sotto al materassino del bimbo (della navicella o della Next2me) e un sensore che inizia a suonare quando, passati 20 secondi, non avverte più il respiro del bimbo. È l’unico dispositivo di questo tipo certificato dai pediatri per scongiurare la SIDS. Si può acquistare direttamente sul sito del produttore (JABLOTRON) oppure su Amazon a questo link: https://amzn.eu/d/d60O101

La lista è ancora molto lunga, quindi faccio una pausa e ci aggiorniamo tra qualche giorno!

[Qui trovate la 2° parte!]

I Mitchell contro le Macchine

Ho guardato questo film d’animazione per puro caso, in un sabato pomeriggio solitario e casalingo ; mentre sfogliavo l’infinito catalogo Netflix mi è capitata sotto mano questa simpatica immagine “di copertina” e senza neanche leggere la trama mi son detta:”Perché no?”

I Mitchell contro le Macchine

Forse perché gli argomenti che tratta mi toccano nel profondo, o forse soltanto perché in questo periodo sono un po’ suscettibile e mi emoziono con niente, fatto sta che ho riso e pianto per tutto il tempo. Prima in quest’ordine, e poi contemporaneamente: a volte piangere e ridere insieme fa sentire stupidi, ma non è mai una brutta cosa.

E non consiglio di far vedere questo cartone animato solo ai vostri figli, ma di guardarlo con loro, di guardarlo insieme ai vostri nipoti. Il messaggio è potente e diretto, moderno e antico allo stesso tempo.

Non voglio spoilerare niente, quindi mi limiterò a dire che l’insegnamento che arriva è universale, in grado di oltrepassare barriere sociali e culturali, perché alla fine, se ci pensate bene, siamo tutti figli di qualcuno, e in questo nessuno potrà mai essere diverso da un altro essere umano.

Se avete voglia di ridere, ricordare, piangere ed emozionarvi, è il film che fa per voi. Buona visione ❤

Papilloma Virus 2 – La vendetta

Mai cantare vittoria.

L’ho imparato a mie spese quando, la scorsa settimana, ho aperto la busta dell’ospedale con spavalderia pensando:”tanto l’ho già contratto due anni fa e ho pure fatto il vaccino”.

Il responso del Pap-test fatto a marzo é stato chiaro: POSITIVO. Il che non è positivo affatto.

Fortunatamente pare che non ci siano lesioni che possano far pensare ad un tipo cattivissimo di Papilloma, ma questo non cambia che dovrò di nuovo fare la colposcopia, di nuovo convivere con un virus che potrebbe impiegare un anno intero (o anche di più) per andare via.

Ho chiesto al mio ginecologo come fosse possibile, ma non sa darmi una risposta. Forse l’ambiente della piscina. Forse semplicemente la sfiga penso io. Non é dato sapere.

La cosa migliore che possa capitarmi é scoprire che il ceppo che ho preso sia uno tra i più innocui possibili e che i miei anticorpi riescano a debellarlo al più presto.

Entro fine Giugno farò la colposcopia per accertarmi che effettivamente non siano presenti lesioni di sorta su cervice e collo dell’utero (anche perché quella della bruciatura a cui sono stata sottoposta due anni fa non é stata esattamente una passeggiata di salute). Dopo di che dovrò pazientare. Sí, proprio io che a stento convivo con l’ansia mentre aspetto che il semaforo torni verde.

Auguratemi buona fortuna.

Leggete il post Papilloma Virus – The End (per ora) se volete sapere come è andata a finire!