Tu sei bella

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Tra le tecniche consigliate dai manuali che spiegano come accrescere la propria autostima, ce n’è una che ho sempre trovato assurda ma in qualche modo anche affascinante, che consiste nel ripetere una frase bella nei nostri confronti, guardandosi allo specchio.

E’ una cosa che vedo fare spesso nei film e che mi è sempre parsa alquanto ‘stupida’. Eppure, nei tempi bui in cui sono stata costretta ad avvalermi dell’aiuto di una (bravissima) psicologa per sfuggire alla depressione, ho ricevuto da lei il compito di eseguire con costanza questo stesso esercizio.

“Stasera, quando tornerai a casa, voglio che tu ti chiuda in una stanza in cui ti senti al sicuro, dove nessuno potrà disturbarti. A quel punto, mettiti davanti ad uno specchio e, guardandoti dritta negli occhi, ripeti:”Sono bella”. Oppure “Ti voglio bene”.

Ricordo che a queste parole mi venne spontaneo un sorrisetto imbarazzato che subito feci scomparire per paura che la dottoressa mi vedesse. Pensai “no che non lo farò. Ti immagini che cretina, chiusa in bagno davanti allo specchio a dirmi cose che non penso neanche lontanamente? Non fa per me”.

Però della psicologa mi ero sempre fidata: pur non forzando i miei pensieri ed i miei sentimenti, mi portava naturalmente a capire il perchè di certe situazioni, e spesso questo bastava a farle diventare meno cupe e devastanti. Era la prima volta che mi dava un compito per casa, e non volevo deluderla. Quindi, dopo cena, corsi in bagno davanti allo specchio, certa che il resto della famiglia sarebbe rimasto in cucina a guardare la tv.

“Sono bella”, dissi guardandomi negli occhi.

Il primo tentativo fu del tutto fallimentare. Risi e mi sentii stupida oltre che tremendamente imbarazzata. Eppure non c’era nessuno a guardarmi. Come potevo autoconvincermi di qualcosa che non pensavo? O peggio di cui pensavo l’esatto contrario? A questo punto potrei pure autoconvincermi di essere Dio! Perchè no?

Ma provai ancora. Due, tre, quattro volte. E la mattina dopo feci lo stesso.

Probabilmente le mie barriere sono talmente alte e robuste che ci vorrebbero mesi per creare un varco col metodo dello specchio. Devo essere sincera: 14 anni fa, dopo tre giorni di tenativi, mi sono arresa e ho abbandonato l’esercizio. Mi faceva sentire troppo ridicola e non mi sembrava plausibile potermi autoconvincere di qualcosa che non sentissi affatto.

Da allora, ho fatto per anni il madornale errore di credere soltanto a ciò che gli altri vedevano e dicevano di me. Ma adesso so che è sbagliato. Non si arriva mai a capire quanto i pareri delle persone possano essere discordanti, anche su cose piuttosto oggettive e su cui ci sarebbe poco da sindacare. Figurarsi i pareri sul bello, brutto, simpatico, antipatico, socievole, asociale, ecc…

Fra i libri e gli scritti che parlano di questa tecnica, è molto gettonato l’ebook Il potere delle affermazioni, di Louise L. Hay. Non ho ovviamente ancora avuto modo di leggerlo, ma penso che lo farò, anche solo per capire su che basi si fonda questa tecnica così rinomata. Vi terrò aggiornati 😉

 

Qualcosa di buono, dentro te, esiste di certo

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Qualche giorno fa, scrollando distrattamente la home page di Facebook alla ricerca di qualche vignetta divertente, mi sono imbattuta in un articolo interessante che parlava di autostima ed esercizi pratici per volersi più bene in 30 giorni. Si tratta ovviamente di una sfida, che non promette miracoli ne’ altro. Però ho trovato alcuni spunti interessanti che potrebbero sicuramente essere d’aiuto a chi, come me, ha cominciato un percorso di ri-costruzione che spesso e volentieri ama arenarsi per mesi e mesi.

Ma, bando alle ciance, ecco il primo esercizio proposto:

  • Scrivere 2 qualità e 2 due caratteristiche che apprezziamo di noi stessi.

Non appena ho letto le indicazioni dell’esercizio, mi sono subito detta:”cominciamo bene, non so neanche se riuscirò a trovarne uno!”. Ma l’obiettivo è concentrarsi sulla positività anzichè sui soliti, monotoni, tristi pensieri negativi che ci accompagnano ogni giorno.

Quindi è giunto il momento di spremersi le meningi e provare comunque a rispondere alla domanda.

Partendo dalla caratteristiche che apprezzo di me, potrei indicare la curiosità. Mi interessano poco i pettegolezzi e le ‘gossippate, però amo scoprire e capire il perchè delle cose, vedere dove portano, sapere “di più” rispetto a ciò che già so.

E una è andata.

Un’altra mia caratteristica che potrei considerare positiva (nonostante ogni tanto mi dia qualche problema), è sicuramente l’empatia. Mi viene naturale entrare in sintonia con l’anima delle persone, capire quando qualcosa le turba o quanto qualcosa le renda realmente felici. Certo, sicuramente si tratta di un aspetto del proprio carattere su cui chiunque può lavorare, ma a me viene spontaneo da sempre…anche troppo a dire il vero.

E due.

Adesso passiamo alle qualità. Potrei barare e buttarne lì un paio a caso, tanto nessuno lo saprebbe mai, ma voglio essere onesta almeno con me stessa.

E visto che dalle due righe scritte qui sopra sono passati venti minuti senza che riuscissi a cavare un ragno dal buco, sono andata su Wikipedia a cercare un elenco di possibili qualità da cui prendere spunto. Le qualità degli altri saprei dirle al volo, senza neanche pensarci, ma per me la faccenda è molto più ostica.

Ad ogni modo, la lista mi è stata di ispirazione:

il coraggio è una delle qualità che preferisco di me. Di base non mi sento particolarmente coraggiosa, tutt’altro. Mi spaventano i film di paura, i rumori forti, le situazioni difficili, le nuove conoscenze, e molte altre cose. Non so se avete presente Leone il Cane Fifone.

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Ecco, nella quotidianità sono lui fatta persona, ma sempre come lui, quando ce n’è stato bisogno, sono riuscita a tirar fuori un coraggio incredibile, che non mi sarei mai aspettata di avere. Non so quindi se può valere comunque come qualità visto quanto sia saltuaria, ma io ce la metto lo stesso.

Reputo una qualità il fatto di essere molto introspettiva. Ammetto che spesso lo sono troppo, nel senso che potrei prendere tante situazioni con molta più leggerezza, evitando di interrogarmi continuamente e stressarmi di conseguenza. Inoltre spesso mi pongo le domande sbagliate, e non riesco a dare ascolto ai segnali “giusti”, quindi in questo senso devo comunque migliorare. Ma di base trovo che sia una buona cosa riuscire a guardarsi dentro ed ammettere a se stessi le proprie vittorie e i propri fallimenti, oltre che riflettere su situazioni e discussioni per valutare la possibilità di cambiare la propria opinione se ci si accorge che non era giusta.

Ho impiegato circa un’ora a trovare 4 aspetti positivi del mio carattere e della mia persona, quindi adesso mi godo un po’ di meritato riposo fino al secondo esercizio previsto per domani. E le vostre qualità/caratteristiche positive quali sono? So che saprete fare meglio (e prima) di me 😉