
E’ uscita stanotte, a mezzanotte, Prima di ogni cosa, la nuova canzone del pluri-tatuato Federico Leonardo Lucia (in arte Fedez) dedicata a Leone, il nuovo arrivato in casa #Ferragnez.
Premetto di non essere una fan ne’ del cantante ne’ della fashion blogger, ma certe cose fanno talmente tanto rumore da non poter far finta di niente.
Ho ascoltato la canzone, poi ho guardato il video uscito qualche ora più tardi, e ho pensato che fosse una dimostrazione d’amore molto tenera e comunque coraggiosa per uno come Fedez (che questo dannatissimo correttore automatico continua a modificarmi in “Fedex”), che è solito mostrarsi come un duro sulla scena mediatica.
Le parole del testo mi hanno sconvolta? No, ma non credo sia un problema. Diciamo che ho apprezzato molto il gesto, in un presente fatto in larga parte di manifestazioni di odio e violenza, e ho ritenuto giusto, fino a questo momento, conservare questo pensiero per me, certa del fatto che il mio parere non interessasse a nessuno (cosa di cui peraltro continuo ad essere fermamente convinta). Ma questa non è altro che una breve introduzione alla questione principale: pensate che il mondo dell’internet abbia fatto lo stesso? Pensate che la gente nascosta dietro allo schermo di un pc si sia limitata ad ascoltare e tenere per se la propria opinione in merito? Conosciamo tutti la risposta.
Molti follower (soprattutto donne) hanno invaso i profili dei #Ferragnez con cuori di ogni colore, emoji con gli occhi sognanti, complimenti, dimostrazioni di affetto ed esternazioni emotive. Se uno si fa prendere dal lato “umano” della cosa (e se non ha gusti musicali particolarmente sopraffini), direi che ci sta tutto. Purtroppo, però, ci sono stati molti altri follower (soprattutto uomini ma neanche le donne si sono risparmiate), che hanno attaccato la coppia con frasi del tipo:
“Molto noiosa e banale”
“Veramente un miracolato…io non so come abbia fatto questo a diventare un cantante…(e in risposta ad un utente che difendeva Prima di ogni cosa)”io con i napoletani non ci parlo perché fosse per me vi cancellerei dalla cartina geografica”.
“Chiara tesoro mio ma perché quelle scarpe demmerda per questo video?”
“Niente di speciale considerando tutta la pubblicità che avete fatto a questo brano”
“Come fare soldi anche con la faccia di vostro figlio, vi sta riuscendo bene ”
Potremmo passare ore a disquisire sul fatto che sia giusto/consigliabile/opportuno o meno condividere la propria vita e quella dei propri figli sui social, ma qui si sta parlando d’altro. Dando per assodato che la famiglia #Ferragenz questa scelta l’abbia presa da tempo e che la difenda a spada tratta (e non sarà certo il commento di un hater a fargli cambiare idea), dobbiamo renderci conto che si sta parlando semplicemente di un padre (che si chiami Fedez o Giampiero non fa alcuna differenza), che condivide col mondo un gesto d’amore nei confronti del proprio figlio. Certo, quando ti esponi a milioni di persone ti esponi anche al rischio che quello che dici o fai possano non piacere; ma la cosa che mi turba è rendermi conto di quanto basti poco alla gente, anche un appiglio di niente, per dare in escandescenza, offendere, sputare odio e invidia. Serpeggia tra le persone la voglia di aggredire, qualunque sia il motivo, e basta un niente a fargli perdere di vista qualsiasi valore. Per non dire che il loro parere non è stato minimamente richiesto.
Trovo che dovremmo fare molta più attenzione a quello che diciamo e che scriviamo, e che dovremmo parlare solo in due casi:
- quando riteniamo di avere qualcosa di buono/bello da dire
- quando riteniamo di avere qualcosa di costruttivo da dire.
In ogni altro caso, dovremmo imparare a tacere.
Per l’occasione vorrei condividere con voi un citazione attribuita a Socrate, grande filosofo dell’antica Grecia:
“quello che volevi raccontarmi non è né vero, né buono, né utile; perché volevi dirmelo?”
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