La ferita del tradimento, è quella che viene vissuta dal bambino col genitore del sesso opposto. Spesso infatti ne soffre chi non è riuscito a superare a pieno la fase edipica, e più in generale chi, quando era bambino, ha creduto che il genitore del sesso opposto non stesse mantenendo “la parola” in base alle proprie aspettative del “genitore ideale”.
La maschera indossata da chi soffre della ferita da tradimento, è quella del controllore.
Il controllore ha un corpo possente che esibisce forza e attraverso il quale vuole comunicare il proprio senso di responsabilità. La donna-controllore concentra questa forza all’altezza dei fianchi, delle natiche, del ventre e delle cosce (le famose culotte de cheval). È dunque la parte inferiore del corpo ad essere più larga delle spalle: la forma de corpo è simile a quella di una pera, e più la parte grossa della pera è sviluppata, più la ferita da tradimento è profonda.
Il controllore nutre alte aspettative nei confronti degli altri, e tende a verificare continuamente il loro operato per capire se può fidarsi di modo: questo è uno dei tanti metodi con cui cerca di tenere le cose sotto controllo. Vuole che tutto accada precisamente come le ha pianificate (non a caso preferisce arrivare sempre in anticipo per scongiurare qualsiasi imprevisto), e questo comporta una grossa difficoltà a delegare un compito, anche quando si fida dell’altro. La diretta conseguenza è che il controllore deve essere molto veloce visto che vuole fare quasi tutto in autonomia: vorrebbe guarire in fretta o comprendere le cose rapidamente, e ha difficoltà quando la gente impiega troppo tempo a spiegare o raccontare qualcosa. Non è raro che interrompa gli altri o che risponda prima che il suo interlocutore abbia finito. Tuttavia, non accetterà che gli altri riservino a lui questo trattamento. Certamente parliamo di una persona che dovrebbe sviluppare la pazienza e la tolleranza, soprattutto quando si presentano situazioni che gli impediscono di fare le cose a modo suo.
Il controllore si forma rapidamente un’opinione sulle altre persona o su una data situazione, ed è convinto di avere ragione: emette la sua opinione in modo categorico e vuole ad ogni costo convincere gli altri.
Il suo rapporto con le persone non è molto sano in quanto teme costantemente il confronto, e fa di tutto per evitarlo per paura di non essere all’altezza. Inoltre non riesce a fidarsi, tanto che per lui è anche difficile confidarsi: teme che le sue confidenze, un giorno, possano venire usate contro di lui. Nonostante ciò, lui è il primo a riportare agli altri ciò che gli è stato detto in confidenza, ma naturalmente avrà sempre un’ottima ragione per farlo. Non sopporta che qualcuno gli menta, ma se lui mente lo fa sempre per un valido motivo (o così crede): trova facilmente molte buone ragioni per deformare la realtà. Paradossalmente, va in escandescenza quando si accorge che qualcuno non crede a ciò che dice, e si sente tradito da tutte le persone che non ripongono la propria fiducia in lui. Crede che non mantenere la parola e disimpegnarsi sia sinonimo di tradimento, e si crede quindi obbligato a mantenere sempre le promesse, anche se assume troppi impegni contemporaneamente e finisce per sentirsi in gabbia. Infatti, piuttosto che doversi disimpegnare, solitamente preferisce non impegnarsi affatto.
E’ il tipo di persona che vive con maggiori difficoltà una separazione all’interno della coppia, perché gli ricorda di non aver mantenuto a sufficienza il controllo sulla relazione. E non è strano che spesso siano proprio i controllori ad essere maggiormente esposti alle separazioni e alla rottura di un rapporto.
Un’altra caratteristica del controllore è la sua grossa difficoltà nel fare una scelta quando crede che essa possa fargli perdere qualcosa: questo spiega perché a volte abbia difficoltà a decidersi. Sembra strano visto che il genitore “controllore” decidere facilmente al posto dei figli, senza prima verificare con loro cosa li renderebbe felici.
L’ego del controllore prende facilmente il sopravvento quando qualcuno lo rimprovera per qualcosa che ha fatto, in quanto non gli va di essere sorvegliato, soprattutto da un altro controllore, e si sente addirittura insultato quando qualcuno mette il naso nei suoi affari senza avergli chiesto il permesso.
Il controllore ha paura del rinnegamento: per lui venire rinnegato significa essere tradito; ma non si rende conto di quanto spesso sia lui stesso a rinnegare gli altri, eliminandoli dalla sua vita. E’ capace di non rivolgere più la parola ad una persona nella quale ha perso fiducia, e difficilmente offre una seconda occasione.
Tra le malattie che maggiormente affliggono una persona “tradita”, ci sono l’agorafobia, i problemi alle articolazioni, e quelli all’apparato digerente (più spesso a fegato e stomaco). Gli capita spesso di perdere il controllo e di mangiare molto più di quando il suo corpo riuscirebbe ad assimilare.
Più la ferita da tradimento è profonda, più la persona che ne soffre tende a tradire gli altri o se stessa (non riponendo fiducia in se stessa o non mantenendo le promesse che si fa).
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