Cambiare come cambia il vento

cicli stagionali orto

“Bisogna chiudere i cicli. Non per orgoglio, per incapacità o per superbia. Semplicemente perché quella determinata cosa esula ormai dalla tua vita. Chiudi la porta, cambia musica, pulisci la casa, rimuovi la polvere. Smetti di essere chi eri e trasformati in chi sei.”

Paulo Coelho, dal libro Il manoscritto ritrovato ad Accra

 

Ho abbandonato la mia vecchia vita la sera del Blue Monday, il giorno più triste dell’anno. E’ stato come se il destino si facesse beffe di me, di noi, come a dire:”avevo previsto tutto, non c’era un altro finale possibile”.

La mattina di quel 16 Gennaio mi sono alzata presto e ho cominciato a pulire la casa, fare lavatrici e preparare la valigia come se stessi per partire per un viaggio qualunque.

Mi vengono i brividi quando ripenso alle ultime difficili ore prima di riuscire a chiudermi il portone alle spalle, girare la chiave nel quadro della macchina, e correre via senza una meta, con gli occhi annebbiati dalle lacrime e il buio a nascondermi dal resto del mondo.

Ma non ho avuto scelta. Ormai si era fatta impellente l’esigenza di cambiare, soffrire fino quasi a morirne per poi rinascere ancora. Non potevo continuare ad essere chi ero stata fino a qualche mese prima; la persona che ero diventata mi ha costretta ad una scelta: o lui o me. E scegliere lui, avrebbe significato darla vinta alla routine, all’apatia, alle aspettative sociali, alla tristezza, alla depressione.

Sul momento e per molte settimane a venire, mi sono sentita sconfitta. Sentivo di aver fallito, e più di ogni altra cosa temevo che quel fallimento avrebbe influenzato negativamente il resto della mia vita.

Eppure col tempo qualcosa è cambiato. Ho fatto mia la consapevolezza che non tutto è giusto, non tutto ha un senso, non tutto dura per sempre.

Se penso al “per sempre”, non riesco a trovare molte cose da buttarci dentro. Forse l’amore per i figli? Non so, non ho ancora avuto la fortuna di provarlo. Ma credo che sia molto vicino all’amore che provo per i miei fratelli o per mia nipote, la bambina che non mi permettono più di vedere da quel Blue Monday. È una bambina davvero speciale; ho sempre stravisto per lei e lei per me. Sua madre diceva sempre:”quando arriva zia, per lei è come se spuntasse il sole”. Da quando è nata, l’ho cullata per tranquillizzarla, le ho cantato ninne nanne per farla addormentare, le ho cambiato il pannolino, l’ho consolata quando metteva il broncio. Abbiamo giocato insieme, riso come matte, fatto le boccacce e fatto insieme l’albero di natale. Ecco, l’amore per mia nipote è una delle cose che dentro al “per sempre” ce la metterei senza paura alcuna.

Vorrei poterci mettere molte altre cose in quel baule prezioso; farlo mi darebbe la tranquillità che tanto cerco. Ma dato che ho imparato che tutto ha un ciclo anche dentro di noi, meglio evitare; correrei di nuovo il rischio di vederlo rovesciarsi e perdere ogni certezza conservata con tanta cura nel corso degli anni.

Io stessa dovrei diventare una delle poche certezze della mia vita, perché di me non posso fare a meno neanche se volessi. E visto che in me ci sono dei cicli che cambiano e si rincorrono, devo solo imparare a seguirli e distinguerli, senza costringermi a rimanere immobile in un passato che l’attimo dopo è già svanito, cambiando come cambia il vento.

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