Ho appena terminato la lettura di “Musica per organi caldi” di Charles Bukowski.
La prima parola che mi viene in mente pensando a questo libro è “fatica”. Ho davvero fatto una gran fatica a finirlo; avrei voluto abbandonarlo ancor prima di arrivare a metà, ma mi sono obbligata a continuare per poter avere un quadro veritiero e completo. Ho sperato fino alla penultima pagina che qualcosa facesse breccia nel mio cuore, ma su 238 pagine tutto quello che mi è rimasto è unicamente la frase con cui ho intitolato questo post:”La vita è dolce se glielo concedi”.
La seconda parola che associo a questo libro è un aggettivo che non esiste ma che a parer mio dovrebbero coniare e aggiungere allo Zingarelli: “sguasto”. Riassume tutto quello che puoi trovare in questo libro: una manciata di personaggi che definirei sguaiati, anime desolate vestite d’arroganza, personaggi che l’anima forse neanche ce l’hanno più, o quello che ne è rimasto è ormai andato a male, guastato dalla difficoltà della vita. Sono uomini e donne dall’indole violenta, che puzzano di vomito e di alcool a qualsiasi ora del giorno e della notte. Anche gli ambienti sono squallidi, con moquette e pareti intrisi di puzza di fumo; il sesso è usato come merce di scambio, come palliativo all’apatia e alla desolazione più totali. Le piccole vittorie di vite banali, sono elevate a grandi conquiste di cui andare fieri per la vita.
Trovo che Bukowski fosse davvero in gamba nel trascinare lo spettatore in questi ambienti insalubri e pieni di scarafaggi, e per questo tanto di cappello.
Ma a me questa sua caratteristica/qualità è servita soltanto a farmi arricciare il naso più e più volte, senza che poi questo disgusto fosse premiato dalla passione travolgente per la storia narrata.
Troppi episodi, tutti separati tra loro, senza un inizio o una fine. Semplici fotografie di realtà violente e violate, che non avranno mai un lieto fine.
È ovvio che qui si tratta di gusti, e il mio è molto capriccioso e difficile da accontentare. Per questa volta non è andata bene, caro Bukoswki, ma non si sa mai che al prossimo libro tu non riesca ad impressionarmi 😉
Io non ce la farei….😊
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È un po’ tosto in effetti, specialmente per persone con una sensibilità abbastanza accentuata e delicata. Ma era uno di quei libri che volevo leggere e mi sono impuntata 😋
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Grande 👍👍
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