Da quando stamattina ho aperto gli occhi al fastidioso suono della sveglia, ho sentito un’irrefrenabile voglia di scrivere. Non vedevo l’ora di tornare a casa dal lavoro e mettermi davanti al computer avvolta dall’ovattato silenzio della sera.
Il bello è che cinque minuti fa, seduta davanti a questo computer, mi son ritrovata a pensare: “e adesso cosa diavolo scrivo?”.
Conoscete quella sensazione che vi invade quando sentite il vostro corpo fremere nell’attesa di qualcosa di straordinario, e alla fine non era affatto come ve lo aspettavate? Ecco, quello che sto provando adesso somiglia molto ad una delusione tagliente e sottile come un foglio di carta.
Non ho voglia di fermarmi a riflettere ne’ tanto meno inventare un argomento di discussione soltanto per accontentare questa smania senza senso. Magari dovrei scrivere e basta. Probabilmente quel qualcosa che mi sento spingere da dentro ha solo bisogno di prendere in prestito le mie mani per dire qualcosa.
Dai! Ora le mie mani le hai. Fammi vedere cos’hai di tanto importante da dirmi!
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Sono passati dieci minuti. Quel “qualcosa” che sentivo spingere e scalciare si è assopito, e adesso avverto solo un senso di vuoto.
Gran bel modo di comunicare! Complimentoni! Volevi che scrivessi, e io mi sono prestata al tuo gioco! Volevi condividere qualcosa con qualcuno, e adesso mi lasci qui da sola, come una cretina, a dire parole senza senso a quella che forse era soltanto una semplice agitazione di stomaco!
Dolce anima mia, mi vuoi far credere che ti sei agitata tanto tutto il giorno soltanto per farmi capire che da qualche parte, dentro di me, c’è uno spazio troppo vuoto? Be’, se è questo quello che volevi dirmi, arrivi tardi. So che a volte ci metto un po’ a fare miei certi concetti, ma quello del vuoto contro cui vuoi combattere, mi è piuttosto chiaro da diversi mesi.
Probabilmente dovrei smettere di pensare a “come” riempirlo e provarci e basta. Al diavolo questa testa critica e spaventata che non mi porta da nessuna parte che non sia “l’indietro”. Scusate, so che non si dice, ma mi prenderò almeno questa licenza poetica dato che quello di cui ho bisogno veramente non riesco a prendermelo.
Al diavolo la smania, me ne vado a dormire.
Buona notte a tutti.
La forma dell'anima 
Capisco la sensazione, mi capita spesso purtroppo!
Beh dai, alla fine non sarai riuscita a scrivere ciò che pensavi ma ne è uscito un bell’articolo per il blog! 😜
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Guardiamo il lato buono ☺️
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Hai scritto tantissimo solo con questa frase “Dolce anima mia, mi vuoi far credere che ti sei agitata tanto tutto il giorno soltanto per farmi capire che da qualche parte, dentro di me, c’è uno spazio troppo vuoto?”… La scrittura e’ come un raggio di sole dietro una casa. Basta guardare dietro la casa e verrai folgorata. A volte le cose piu’semplici sono le piu’ nascoste
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Mi piace la metafora della casa…in effetti “dietro alla casa” non ci guardo mai…
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Guarda dentro di te. Devi solo riordinare le idee o il tuo cuore. Capita a tutti* Notte
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Uuh, ho presente sì, mi è successo proprio ieri! 😅
Ma in realtà hai scritto eccome, raccontando questo… ossia come ti sentivi, che è la base dello scrivere! Quindi secondo me l’ispirazione non era mancata, ma mascherata per farti in realtà scrivere questo! 😀
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simpatica ironia per sdrammatizzare una condizione abbastanza frequente tra noi che abbiamo il vizio (di scrivere). Ed è vero quello che dici, ci sono momenti in cui si sente in stato di grazia, predisposti, dotati, pronti a scrivere le più belle cose, come una nuvola bella gonfia che le manca solo un quid da nulla per scaricare la pioggia. Eppure poi la pioggia non viene (oddio il paragone in questi giorni non regge, che di acqua ne viene giù a catinelle!) e la pagina rimane bianca, la nostra magnifica nuvola non si addensa in sane parole scritte.
forse è il sacro mistero dell’ispirazione 🙂
ml
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È davvero un viziaccio…ma non saprei farne a meno ☺️
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capita a tutti noi….ma il solo fatto che tu “sentivi” qualcosa da scrivere, è un segno positivo…
buon prosieguo!
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