Il posto più freddo

Cold

Scusa ma non riesco proprio ad uscire stasera
troppi muscoli da usare
ho esagerato un po’
Avrei bisogno di parlare con qualcuno di gentile
perché non passi qui.

E’ già finita tra noi lo so
ma non pensare male
non chiedo niente di più lo sai
di un respiro da ascoltare.

Perché adesso la notte è finita e la luce è accesa
e mi sveglio in un posto qualunque alle sette di sera
le gengive, la serotonina, tornare a casa
nel crepuscolo nero di tram e anziani in chiesa
perché adesso la notte è finita e la droga è scesa
ecco a voi la creatura più sola su questo pianeta
e i brividi vengono su dalle gambe al petto
il posto più freddo è qui, proprio dentro al mio letto
ti prego rimani con me ancora un momento
ti prego rimani con me fino a che mi addormento.

Scusami per ieri sera
come ti abbracciavo
si lo so non è più il caso
ho esagerato un po’
sorridevo ma pensavo che
se il mondo fosse esploso
non ti avrei visto più.

E’ già finita tra noi lo so
ma non pensare male
non chiedo niente di più lo sai
di un respiro da ascoltare.

Perché adesso la notte è finita e la luce è accesa
e mi sveglio in un posto qualunque alle sette di sera
le gengive, la serotonina, tornare a casa
nel silenzio del bagno la luce traballa impietosa
perché adesso la notte è finita e la droga è scesa
ecco a voi la creatura più sola su questo pianeta
e i brividi vengono su dalle gambe al petto
il posto più freddo è qui proprio dentro al mio letto
ti prego rimani con me ancora un momento
ti prego rimani con me fino a che mi addormento
ti prego
rimani con me
ti prego
rimani con me
ti prego
ti prego
ti prego
ti prego
ti prego
ti prego
ti prego
ti prego.

E’ già finita tra noi lo so
me lo ricordo bene.

Il Posto Più Freddo – I Cani  (https://www.youtube.com/watch?v=_KSF7lvAjj8)

Ci sono momenti, nella mia quotidianità, in cui devo fare molta attenzione agli input che mi arrivano dall’esterno; ci sono giorni in cui devo sapermi difendere da un ricordo troppo triste che riaffiora improvviso, o dalle stilettate dritte e precise di una canzone che lo shuffle di Spotify mi propone casualmente (oppure no?).

E giusto qualche mattina fa, viaggiando in macchina con la mente sgombra verso l’ufficio, sono stata sopraffatta dalla canzone de I Cani – “Il posto più freddo”– tanto da non riuscire a trattenere le lacrime.

Ho pensato che mi piacerebbe saper scrivere così: nessuna metafora, nessun giro di parole; con una frase riesce a catapultarti nell’indifferenza di un tram cittadino, nel buio freddo di una chiesa quasi deserta. Nessun colore, nessun calore.

Mi lasciano indifferente parole come “sole”, “cuore”, “amore”; ma “ecco a voi la creatura più sola su questo pianeta” riesce a toccare quelle note gravi e profonde che normalmente evito di suonare: posso ascoltarla a ripetizione e non cambierà mai niente; perché ogni volta mi riporta in quel bagno di casa mia, davanti al riflesso sfuocato di una ragazzina con gli occhi gonfi di lacrime. Ricordo di aver desiderato di morire; ricordo di aver pensato: “se muoio, soffriranno tutti così tanto da pentirsi di tutto quello che mi stanno facendo”.

Probabilmente sono ancora troppo vulnerabile, ancora troppo debole per guardare dentro l’abisso di qualcun altro; avverto forte il rischio di lasciarmi trasportare dalla depressione e dalla tristezza che sgretolano le pareti di quegli abissi, come venti impetuosi ed inarrestabili.

E invece mi verrebbe istintivo sdraiarmi a pancia in giù lungo il bordo dell’abisso e allungare un braccio, porgere la mano.

Sicuramente vorrei che qualcuno lo avesse fatto con me.

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