25 Dicembre 2019 – Giorno di Natale, nonchè giorno del mio compleanno e della seconda giornata passata a New York.
La mattina appena sveglia ho ricevuto da Francesco un bellissimo regalo di compleanno: i biglietti per il musical The Lion King di Broadway! Avevo desiderato davvero tanto vedere un musical a Broadway (ho visto 3 volte Notre Dame de Paris qui in Italia nel giro di 5 anni, e alla Sanremo Production Academy avevo avuto come insegnante di canto nientemeno che Matteo Setti, che molti di voi conosceranno come “Gringoire”…un portento!). Ma ahimè i prezzi dei biglietti erano davvero inavvicinabili: si parlava di circa 250 euro a testa, e visti i costi già sostenuti per l’intero viaggio, non me la sono sentita di investirne così tanti in qualcosa che immaginavo sarebbe piaciuto a me soltanto. Quindi vi lascio immaginare l’emozione di trovarmi tra le mani due biglietti per il 2 Gennaio!
Vista la bella giornata di sole, abbiamo deciso di fare un giro a Central Park, a due minuti a piedi dall’albergo. E’ più grande di quanto avessi mai immaginato, e soltanto nell’infinitesimale pezzetto percorso a piedi abbiamo incontrato: una pista di pattinaggio sul ghiaccio, carrozze trainate da cavalli o da ragazzi che pedalavano (alla modica cifra di 3.99 $ al minuto), baracchini con gelati e noccioline tostate in vendita ma, soprattutto, scoiattoli! In una città in cui è impossibile incontrare un gatto, rarissimo incontrare cani, è stato emozionante vedere tantissimi scoiattoli giocare tra loro e rincorrersi nella vastità del parco, a debita distanza dalle persone.
La cosa più bella di Central Park probabilmente non è neanche il parco in se’ quanto la cornice che lo circonda, perchè appena alzi lo sguardo al disopra di rocce e alberi vedi svettare grattacieli talmente alti da chiederti come riescano a stare su.
All’altezza del Dakota Building (dove assassinarono John Lennon nel 1980) siamo usciti da Central Park per prendere la metro. Ci siamo fatti tentare da un baracchino che vendeva Pretzel al formaggio, ma ce ne siamo pentiti amaramente, tanto che dopo qualche morso dato malvolentieri abbiamo dovuto buttarlo. Per rifarci la bocca, abbiamo preso un Hot Dog in un posto a cui da fuori non avevamo dato una lira perchè rimasto fermo agli anni ’80, tutto pieno di scritte gialle e rosse, ma consigliato da moltissimi: Gray’s Papaya. Con 9$ abbiamo preso 2 hot dog e 2 bevande, e siamo usciti soddisfatti al di là di ogni nostra aspettativa!
I würstel hanno un sapore molto diverso da quello a cui siamo abituati in Italia, ed è proprio quello a renderli speciali! Dopo un pranzo fugace fatto in piedi (non sperate di trovare posti in cui sedersi a NY) abbiamo preso la metro e ci siamo diretti al Rockefeller Center per vedere il famoso albero di natale, quello per cui la gente parte apposta da ogni parte del mondo per assistere all’accensione.
Ad essere sincera in se’ per se’ l’albero non è neanche tutta questa specialità (sì, certo, è molto grande e ha la stella sulla punta fatta completamente di Swarovski), e anche la pista di pattinaggio sul ghiaccio sottostante è davvero piccina, però anche qui la cornice di grattacieli riesce a rendere il tutto più speciale e magico. Aspettando l’ora del tramonto per salire al Top of The Rock, abbiamo partecipato al tour guidato del Radio City Music Hall (incluso nel NY City pass).
Siamo stati dietro le quinte di questo bellissimo teatro e abbiamo sbirciato il numero natalizio delle Rockettes da una cabina di regia. Il teatro in sè, pur rispecchiando l’antiquato arredamento degli anni ’30, è davvero affascinante, specialmente quando il soffitto diventa parte integrante dello spettacolo attraverso proiezioni e giochi di luce.
Con l’intento di ripose un po’ i piedi, abbiamo cercato una Bakery nelle vicinanze in cui poter assaggiare la famosa cheese cake di NY: nella realtà abbiamo dovuto fare 20 minuti di fila solo per entrare al Magnolia Bakery per poi mangiare rigorosamente in piedi una Red Velvet Cupcake (che personalmente non ho amato, de gustibus) e una cheese cake davvero squisita! Quando siamo tornati al Rockefeller Center per capire come salire al Top of The Rock, abbiamo avuto una brutta sorpresa: raggiunta la biglietteria convinti di goderci il tramonto (che nel periodo natalizio avviene intorno alle 16.30 del pomeriggio), abbiamo dovuto prenotare per le 15.00 del 27 dicembre, due giorni dopo, in quanto prima non c’era disponibilità!
Dopo qualche peripezia per trovare la linea della metro giusta siamo finalmente rientrati in albergo. Abbiamo potuto riposare solo mezz’ora però, perchè poi Francesco mi ha annunciato che dovevamo prepararci per andare a cena: un’altra sorpresa di compleanno, oltre che un modo speciale di festeggiare il Natale. Eravamo attesi al 35° piano di un albergo in Columbus Circle, doveva avevamo una prenotazione presso il ristorante Asiate.
La vista dal tavolo era meravigliosa, specialmente quando un cameriere molto carino ci ha spostato al tavolo davanti alla vetrata: sembrava di avere davanti lo schermo di un gigante cinema, ma la differenza era che Central Park e i grattacieli che gli si stagliavano intorno erano veri, e nel buio della notte con le loro luci davano vita ad un panorama mozzafiato. Una vista capace di riempirti gli occhi anche a distanza di giorni, e di cui oggi mi emoziona il solo ricordo. E’ stata un’esperienza perfetta ed indimenticabile (non ci crederete, ma abbiamo mangiato uno dei migliori risotti mai assaggiati!). Da molti avevo sentito dire che a NY si mangiasse davvero male: devo dissentire fortemente! Se eviti i baracchini lungo le strade (ma neanche tutti) e ti affidi a Tripadvisor, puoi mangiare piatti davvero sfiziosi. Dietetiche no, ma buone sì 😉
Il mio viaggio “fai da te” a New York
3 pensieri su “2° giorno a New York – Central Park, Gray’s Papaya, Rockefeller Center, Radio City Music Hall, Magnolia Bakery, Asiate”