8° giorno a New York – Statua della Libertà, Museum of Natural History, Capodanno

Il 31 Dicembre ci siamo alzati alle 6 del mattino per raggiungere ad un orario decente la biglietteria per la Statua della Libertà presso Battery Park. Fortunatamente non c’erano troppi turisti (si parla comunque di almeno 200 persone), pertanto siamo riusciti nel giro di mezz’ora o poco più a fare i biglietti e imbarcarci sul traghetto (ovviamente le operazioni di imbarco sono alquanto lente anche per via dei controlli che non hanno niente da invidiare a quelli aeroporuali). Per il tratto in battello fino a Liberty Island non si impegano più di 25 minuti sbarco incluso. L’isola in se’ per se’ non ha niente di speciale se non la vista dello skyline di New York; per il resto troverete soltanto la Statua della Libertà, il realtivo museo e un negozio di gadget. La statua non è grande come me la immaginavo, ma d’altronde come ogni donna ha i suoi trucchi e riesce comunque a svettare verso il cielo grazie all’alto piedistallo su cui è appoggiata.

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La visita al museo dedicato alla Statua della Libertà è stata davvero interessante. In breve la storia della nascita della Statua è la seguente: furono i francesi a realizzarla a casa loro, pezzo per pezzo. Una volta terminata, assemblarono la statua per verificare che la struttura fosse solida, poi la smantellarono nuovamente per poterne spedire i singoli pezzi per mare fino a New York. E’ stato scioccante scoprire che avremmo potuto non vedere mai la Statua della Libertà così come la conosciamo dato che la nave che la trasportava fu sul punto di ribaltarsi e disperdere i pezzi che la componevano sul fondo del mare (si parla della fine del 1800, e i mezzi di allora non erano esattamente gli stessi che abbiamo a disposizione oggi). Agli americani fu affidato il solo compito di realizzare il piedistallo e di occuparsi della futura manutenzione; la prima fu fatta per il centenario, nel 1986: in quell’occasione furono sostituite tutte le parti corrose dal tempo tra cui l’intera fiaccola (che si può ancora visionare all’interno del museo). All’interno della Statua è presente una scala a chiocciola che arriva fino alla corona (ps: per poterla visitare è necessario prenotare la visita anche 3 mesi prima),  e tutti i materiali di cui sono composti la scala e le strutture interne della statua sono stati pensati in maniera tale che la struttura potesse “muoversi” (se pure impercettibilmente) per riuscire a resistere a tutte le intemperie.

Da Liberty Island ogni 20 minuti parte un traghetto per Ellis Island dove è possibile unicamente visitare una grossa struttura affatto moderna, a mattoncini rossi, che prima di diventare un museo era il luogo preposto ad ospitare gli immigrati che lì venivano ascoltati, controllati e ammessi o meno ad entrare nel Nuovo Mondo.

Anche da qui ogni 20 minuti parte un traghetto per tornare a Battery Park.

Una volta scesi dal battello, abbiamo mangiato qualcosa e ci siamo diretti verso la caserma dei Ghostbusters (oggi una vera caserma dei pompieri) per qualche foto.

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Mentre tornavamo in zona Central Park per visitare il Museo di Storia Naturale (in cui hanno girato molte scene del film “Una notte al museo” con Ben Stiller) abbiamo trovato per caso un’opera di Banksy!

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Effettivamente la parte del museo che riguarda i dinosauri è davvero bella e ricca, con ricostruzioni strabiliati di enormi t-rex  e titanosauri. Al secondo posto per gradimento metterei la zona che racconta l’Universo e le sue particolarità. Per il resto non c’è niente per cui valga la pena impiegare più di tanto tempo: per noi il biglietto era “gratuito” perchè incluso nel New York Pass, ma per chi non lo avesse e volesse dare solo un’occhiata alla sezione dei dinosauri e poco altro, c’è la possibilità di entrare gratis arrivando 1 ora prima della chiusura del museo.

Dopo un’intensa giornata siamo finalmente tornati in camera per un breve pisolino e una doccia ristoratrice. Mentre camminavamo sulla 5th Avenue per rintrare in albergo, ci siamo trovati circondati da transenne e poliziotti che chiedevano alle persone di rendere conto di dove stessero andando: la città si stava preparando alla notte di Capodanno. Migliaia di persone sognano di festeggiare il Capodanno a Times Square, ma non è così semplice come si potrebbe pensare: inannzitutto, è necessario presentarsi a Times Square fra le 14 e le 15 del pomeriggio, dopo di che la polizia transenna tutta l’area e non è possibile ne’ entrare ne’ uscire fino alla mezzanotte. Non potendo muoversi, le persone devono portarsi da bere, da mangiare e, cosa di gran lunga peggiore, mettersi i pannoloni per poter restistere tutte quelle ore senza un bagno nelle vicinanze….assurdo. Ovviamente è possibile prenotare in uno dei locali che circondano Times Square, ma non pensate di spendere meno di 200 $ soltanto per un apertitivo fugace o di 700/1000 $ per una serata completa di cena e vista sul Ball Drop. Per nostro conto, avevamo prenotato alle 21.45 presso il ristorante Quality Meats, esattamente di fronto al nostro albergo. E’ stata una fortuna che fosse così vicino, anche perchè  persino le corse delle metro vengono quasi del tutto bloccate dalle 18 in poi.

E’ stata una cena deliziosa, con un servizio veloce e del cibo buonissimo (abbiamo mangiato delle cappesante squisite e abbiamo dovuto ammettere che la carne buona non ce l’abbiamo soltanto noi toscani). Un quarto a mezzanotte saremmo stati pronti a scendere in strada, ma il cameriere che ci aveva servito durante la cena ci ha invitati a restare per il brindisi a base di champagne, fornendoci una trombetta e una coroncina “2020” per festeggiare la mezzonotte insieme a tutti gli ospiti del locale.

Dopo il brindisi siamo usciti in tempo per vedere gli ultimi 5 minuti di fuochi d’artificio di Central Park. Quindi abbiamo deciso di fare due passi in strada per vivere la città nella notte di Capodanno, e tutto sommato devo ammettere che la situazione era davvero tranquilla nonostante la presenza di migliaia di persone.

Ps: a sapere come sarebbe stato questo 2020, avremmo tutti festeggiato molto meno ^_^

 

Il mio viaggio “fai da te” a New York

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